Negli ultimi anni stanno spopolando online, e in particolare sui canali social, alcune iniziative chiamate freebie che riscuotono grande successo tra il pubblico.
Ma cosa sono i freebie e, soprattutto, in Italia si possono organizzare?
Cosa sono i freebie?
I freebie nascono negli Stati Uniti nel contesto dei social network e con il termine “freebie” si identificano tutte quelle operazioni in cui si richiede agli utenti di effettuare un’azione e, a seguito di questa, verrà consegnato loro un omaggio.
In poche parole, il freebie è uno scambio in cui l’azione richiesta per l’ottenimento dell’omaggio può essere:
- Chiedere di iscriversi alla newsletter;
- Richiedere un “mi piace” ad una pagina social;
- Chiedere di compilare un questionario o un form;
- Chiedere la condivisione di un contenuto.
E l’omaggio può consistere in:
- un ebook gratuito;
- un’illustrazione;
- una prova gratuita del servizio dell’azienda;
- un prodotto personalizzato;
- una serie di ricette.
Le azioni richieste possono dunque essere anche molto semplici ma per ottenere buoni risultati è importante scegliere degli omaggi che siano in linea con il proprio target, con il brand e che abbiano valore agli occhi del pubblico al fine di garantire una buona affluenza in termini di partecipazione.
Quali sono i vantaggi dei freebie?
I freebie hanno una serie di vantaggi per il soggetto che li organizza e ovviamente questi dipenderanno dall’azione che viene richiesta agli utenti per partecipare all’iniziativa.
Sicuramente il beneficio principale è la profilazione degli utenti ma anche il raccogliere ulteriori dati quali le preferenze personali, informazioni preziose finalizzate alla conoscenza del proprio target.
Altri vantaggi possono riguardare l’aumento dei follower o dei fan sulle pagine social, la raccolta di contenuti generati dagli utenti e cui condivisione genera viralità che coinvolge nuovi utenti.
I freebie sono concorsi a premi od operazioni a premi?
I freebie si sono diffusi a macchia d’olio nell’era digitale ma questo non significa che non fossero presenti già in passato e con modalità più tradizionali.
Anche se la normativa italiana non individua espressamente questo caso di esclusione, non si considera e non si è mai considerata manifestazione a premi la distribuzione di omaggi, indipendentemente dal valore economico e dalla natura, a tutti coloro che si obbligano ad un “facere” effettuando una determinata azione (es: allestimento di una vetrina) o tenendo un determinato comportamento (es: compilare una scheda di indagine statistica).
Nello specifico, non consideriamo i freebie concorsi a premi in quanto l’omaggio è riconosciuto a tutti coloro che compiono l’azione, nessuno escluso, mentre ciò che caratterizza un concorso a premi è proprio l’assegnazione del premio solo ad alcuni dei partecipanti in base all’alea, all’abilità/capacità del partecipante o a qualsiasi altro congegno che affidi all’alea l’individuazione del vincitore.
D’altro canto, i freebie non sono da considerarsi neppure operazioni a premi in quanto per ottenere l’omaggio non è necessario l’acquisto e/o la vendita di alcun prodotto (o servizio) ma solo il compimento di un’azione.
Ci sono dei limiti in merito al valore economico dell’omaggio?
I freebie restano esclusi dal novero delle manifestazioni a premi qualunque sia il valore economico dell’omaggio consegnato.
L’esclusione dalle manifestazioni a premio infatti non è data, come in altri casi di esclusione, dal valore economico dell’omaggio ma al fatto che l’omaggio sia riconosciuto a tutti i partecipanti a seguito di un “facere”.
In conclusione: i freebie hanno via libera?
In conclusione, i freebie hanno via libera ma con attenzione.
Spesso alcuni dettagli possono essere sottovalutati e i promotori rischiano di organizzare iniziative inquadrabili come concorsi a premi od operazioni a premi. Si consiglia dunque di rivolgersi sempre ad un professionista del settore che possa valutare ogni aspetto, garantire un’iniziativa sicura e scongiurare così sanzioni amministrative pecuniarie a carico del promotore.